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lunedì 1 giugno 2009

Soliloquio d'un solitario

Accolgo con orgoglio il lacrimare

E senza un dove m’interessa andare
Tra rivoli di sole,
A morder terra scura,
Perdendo pena a rialzar foglie morte

Che ciò che credo a molti sembra un danno.
Il cuor è lì a colpire,
Parato a vacillare,
Respiro con cadenza dell'affanno

E scorgo mille immagini già scorte,
Che sono ciò che sono,
E resta il mio pensiero
Cullato dolcemente dal rumore

D’un battito tra ‘l vivere e ‘l morire.



Molignì

2 commenti:

  1. Complimenti davvero, una bella poesia.
    Perchè non lo fai come lavoro ?
    Invece che di scriverle sul Blog le pubblichi da un editore e te le vendi in libreria ?!?
    Pensaci..
    Ciao

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  2. Grazie. Beh hai ragione ma non credo affatto che sia così facile.

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