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martedì 5 maggio 2009

Un batter di ciglio


Fra folle di genti nodose marcianti,

La vista pesante mi cade nel nero
Ch’è tiepido vuoto, ch’è solo respiro.
Si spengono in fumo il chiasso e i lamenti,

Nuotando fra mille pianeti dormienti,
Un aroma femmineo colora il mio siero,
Sorrido di pace, felice, sincero,
E scordo gli affanni e i tristi momenti.

Ma timido un sole s’affaccia al mio viso
Squarciando man mano quel morbido nero
E come frustato mi sveglio in un lampo,

Il corpo riprende solerte il suo tempo
E la mente ritorna al banale pensiero
Che aveva distratta lasciato in sospeso.


Molignì

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